Ennesima graditissima operazione promozionale per il cortometraggio "Visioni", girato interamente a Roma, di cui il soggetto è stato scritto da Danilo Saddi. Vi proponiamo un'anteprima di uno dei pezzi, ed alcuni link attraverso i quali potete accedere ad una sorta di rassegna stampa. Vi ricordiamo che la regia del corto, che adesso è anche on-line, è di Filippo Mammì, grande amico di Danilo dai tempi dell'esperienza universitaria del suddetto nella Capitale, come studente di Letteratura e Cinema.
In autunno, previste le riprese, sempre nella Capitale, per il nuovo cortometraggio di Danilo Saddi che dovrebbe occuparsi anche della regia, così come è stato per la pellicola girata di recente, nella "Piana dei Miracoli" di Milazzo.
http://www.tropeamagazine.it/tropeanews/
http://www.tropeamagazine.it/tropeanews/visioni/
http://www.tropeamagazine.it/tropeanews/filippomammi.pdf
http://amicidellacalabria.blogspot.com/
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Visioni, un corto del reggino Filippo Mammì, senza fine e senza inizio che diventa interminabile
(F. Vallone) 'Visioni' è un cortometraggio molto particolare del giovane regista reggino Filippo Mammì. Nato nella città dello stretto nel 1981, Mammì vive ed opera tra Reggio Calabria, Tropea e la Capitale dove è regista e sceneggiatore. Sul campo ha avuto svariate esperienze, da figurante in trasmissioni televisive Rai e Mediaset, a segretario d'edizione e aiuto regista, da comparsa in "Gente di Mare" ad assistente alla regia in altri lavori cinematografici. Un esperto quindi e un grande appassionato di cinema, e si vede dal linguaggio, dalla ritmica e dalla punteggiatura che usa, che con il corto "Visioni" entra a pieno titolo nel professionale presentandosi con una storia, un personaggio e un profondo viaggio introspettivo. Un itinerario tortuoso nelle proprie paure, in quelle più intime, violate dalla gelosia, dal terrore della fine, dell'abbandono. È un viaggio, dicevamo, che inizia con la stessa scena che avrà la parola fine. Quattro spari, quattro colpi di pistola in rapida successione che aprono e chiudono il film. Sono gli stessi identici spari ed è lo stesso nero assoluto che apre e chiude il racconto. Si apre con il racconto di un racconto-confidenza il cortometraggio di Filippo Mammì, una sorta di sfogo con un amico che poi diventa 'l'altro' inaspettatamente, improvvisamente, irrimediabilmente. Una storia, come tante, di un amore a due che finisce e diventa a senso unico senza motivi apparenti ed evidenti, così come accade nella vita reale. Nessuna spiegazione razionale all'abbandono, solo scuse, richieste di tempo e periodo di riflessione. Nel personaggio entra un io che si materializza. Un fantasma che prende corpo ed un viso, un ragazzo che parla facendosi vedere, provoca, poi sparisce e riappare. Il finale a sorpresa chiarisce e scurisce improvvisamente la traccia con un fondo di nero e i quattro colpi di pistola, incontrandosi con l'inizio del film e della storia che in questo modo, come in un circolo vizioso, può ricominciare eternamente, infinite altre volte ancora. O forse fino a quando la ragione non scopre che sono solo e semplici 'visioni'. Un bravo meritato al giovane regista Filippo Mammì per la sua opera prima e per tutti gli attori dell'opera. Indovinate le musiche fatte eseguire appositamente per il film da Anna Mammì e le scelte su Beethoven e Chopin. Il corto è interpretato da Fabrizio Calzolaio, Eleonora Baliani, Andrea Pasquettini, Deborah Romagnolo, Riccardo Tamburini e Paolo Frega, direttore della fotografia lo stesso Paolo Frega con l'assistenza di Angela Di Sante, montaggio di Francesco Fausto, il soggetto è di Danilo Saddi e la sceneggiatura di Filippo Mammì e Alessio Innocenzi. Organizzazione generale del film di Stefano Zito.
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