sabato 30 giugno 2007

Antropologia e semiotica del personaggio chiave: Lui.

"...Ci sono sequenzialità che sorvolano l'apatia ed il grigiore dell'esistenza, attraverso l'autoimmersione in mondi terrestri che tendono versono il correlativo oggettivo del divino. Più volte ho cercato una risposta, confrontandomi con il tempo e con il silenzio, in un incontro che specchia il riflesso dell'esistenza indirizzandoci verso il nosocomio dell'impotenza. Alle volte basta il canto di un usignolo e la quiete di una notte stellata che convoglia l'arbitrio di uno sguardo verso il cielo e verso il campanile. L'infrastruttura che immortala il vissuto che mai tornerà scandisce il passo sordo. Non resta che guardare le nostre stesse impronte, poco prima che qualcuno non curante del progetto, passi sopra con tanto di macchina spargi-asfalto..."
Queste ed altre potrebbero essere le mie riflessioni, sparse ma non perse, tra i supporti cartacei e i quaderni delle mie stanze di Roma ma non solo. Duante alcune trasmigrazioni da retrospettiva di vite precedenti, inebriate dalle danze di alcune ancelle della memoria, ho deciso di dedicare una poesia a lui...Proprio così...A quel lui, che coadiuva la Calibrata e ci assiste direttamente ed indirettamente benedicendo col suo sguardo ogni show che attende di inverarsi.


AURELIO
NON CONSIDERO NEMMENO IL SENSO DI
UN APPARIRE APPOSITO IN QUEI PILASTRI
DELLA CONSUETUDINE.
UN NITIDO LIMBO DI FOLTE MENZOGNE
AVVOLGE CIO' CHE E'.
LO SPARVIERO SI SMARRI'
IN QUELLA PALUDE.
L'ALBA SETACCIA I PASSI
ORMAI DIVENUTI USUALI.
LA RICERCA ILLUMINA LE CELATE ESSENZE.
GUARDO DINANZI AL MAUSOLEO NON SCOLPITO.
PANCHINE ATTENDONO LE BRUSCHE ED
AVVILUPPATE VAMPATE DI CHI,
NEL CONTESTO GLORIOSO, DISCONOSCE
IL CONGLOBATO...IL SOTTINTESO...
UN CANALE DI SCOLO RINFRESCA I RONZII DI
ASSIEPATE MOSCHE.I RIFIUTI DI SPAZZATURE
DELL'ESSERE DIVAMPANO.MOLTE DONNE
ACCAREZZANO VISI DI VECCHIARDI AMANTI.
UN FAZZOLETTO TRASUDA
DI LACRIME DI RAGAZZE INNAMORATE.
UN TRENO PARTE NELLA SERA CHE ASCOLTA.
NON RICORDI NEANCHE UNA PAROLA DI QUEL RAGAZZO
CHE NEL SILEZIO,VEDE LI' LA BARRICATA DI IERI,OGGI,
E DOMANI.UN CORTEO IN FESTA.LUCI SFAVILLANTI.
IL PIANTO DI UN BAMBINO NELLA CALURA.LA PERIFERIA
ACCOGLIE TRANSITI SUBALTERNI.PERCORRIAMO QUESTA
STRADA.NON SIAMO SOLI.IL FANTASMA PERCORRE IL
SELCIATO CHE ACCOMPAGNA IL MURO.CERCO QUEL MURO
L'INDOMANI.E' CROLLATO.
LA PERGOLA NON ESISTE.ANTICHE GESTA.
MEMORIE CLASSICHE.LA RISACCA AUMENTA.
ECCO IL MARE.CHISSA' DOVE SIAMO.ASCOLTO. E' LUI.

...