"...A ritmo frenetico in questi ultimi giorni di Dicembre che ammaliano il sognatore, il poeta, ed il fuggiasco, o qualunque altra creatura che vagabonda e meditabonda si aggira tra le Piane della realtà geografica e del solstizio da vestibolo psichico/allucinatorio, si sono susseguite le mobilitazioni per la Calibrata 2008. Da parte mia, non posso far altro che ringraziare, tutti, ma proprio tutti i componenti del nuovo cast artistico. Fanciulle, nuove Muse, nuovi saltimbanchi, nuovi giocolieri, nuovi buffoni...insomma non manca proprio nessuno per l'adunata del nuovo progetto. Grande commozione ho provato per il recital svoltosi qualche giorno fa a S.Pietro di Milazzo, dove ancora una volta il poeta Carmelo Coppolino Billè attraverso i suoi versi, ha sottolineato l'importanza del progetto, inteso si, come espediente del vissuto, ma anche come importante crocevia di anime. Lo scambio e l'interscambio delle aspirazioni intese ad andare oltre le depressioni e le delusioni del reale, è una sorta di motore immobile dunque, attraverso il quale ogni piccolo gesto può regalare un po di gioia a chi, errabondo o emarginato, l'ha perduta lungo la strada."
-Rivolgo di cuore, un ringraziamento particolare ad Irene, a Maria Erminia, ad Elena, ad Anna, a Barbara, a Veronica...(alcune tra le collaboratrici del nuovo progetto) e a tutte le fanciulle che forse, proprio per timidezza dell'autore, mai, leggeranno le poesie che ho loro dedicato.-
domenica 30 dicembre 2007
venerdì 28 dicembre 2007
Il Blog riapre.
"Questa trasposizione, che si evolve tra le peripezie, tra i trapezi e le intercapedini di un balzo lunare, continuerà in un certo qual modo ad inverarsi nell'ordito di chi, vorrà fare un giro in questi lidi cinti di telematicità. Ringrazio la mia dolce musa di Roma, che ha insistito affinché i veli di timidezza venissero ,almeno per ora, allontanati per nascondere o non mettere in risalto i costipati rigagnoli di effervescenze mirate a nuove progettualità..."
mercoledì 19 dicembre 2007
sabato 15 dicembre 2007
Calibrazione di istanti
"Ogni attimo è di per se sacro e profano di una sorta di escamotage da segregazione alternativa. Mentre sto vagliando la possibilità di una prosecuzione per diventare anche Dottore Magistrale in Editoria e Giornalismo o in Filologia e letterature dell'Antichità, ecco che compaiono, quasi fossero un monito, alcuni miei recenti versi. Riflettevo proprio su questa mia "missione artistica" se così posso definirla senza che nessuno mi accusi di crearmi un altare virtuale, parlando con un decano e con un cattedratico della Facoltà di Scienze della Comunicazione, con il patrocinio della quale dovrei prendere parte ad alcuni stage...Le creature della notte, ridono, impallidite dai fasci lunari. Quasi come se l'eden da satellite naturale fosse già di per se la retrovia attraverso la quale, il porto sicuro è anche la meta di un' utopia fatta silenzio ed impotenza dinanzi al cambiamento ormai atto ed ineluttabilità. Come spesso accade, una figura si aggira tra le location del caso e del progetto trasposto. Tendendo la mano, sfiori quasi l'essenza di un peccato fatto sesso, così come non fai altro che crogiolarti tra le piogge di sabbie del destino, ormai coreografie dell'eterno. ...Leggendo questa fiaba tra le pagine del risaputo, ogni canto d'amore è una peripezia. Poche le soglie e le certezze. Spesso, la consapevolezza di esistere, scandisce ciò che resta. La luce dei riflettori, cela l'ordito ed il dietro le quinte. La strada delimita i contorni. L'imperativo fatto piece dei oggi e di chissà cos'altro assume le forme di un moto..."
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Frammento tratto da un mio recente componimento che ha per titolo "Il tuo viso nell'infinitesimale istante: La fanciulla misteriosa."
"...Ti ho persa, rincorrendo le penombre.
Nella foschia densa di pieghe di mattoni
e selciati autunnali,percorro quel viale
che sopraggiunse. Spaventato, piango
dell'ultimo bacio,e delle tue lacrime fuse
alle mie.Le nostre rugiade, in cristalli.
Su visi, il ciak di un addio.L'ultimo.
Proseguo. Lì.Il viso verso il terreno.
Eccolo il circo. Ecco la tensostruttura,
irradiata dai balli di clown ormai intristiti.
L'anfiteatro e l'arena di un urlo fatto
già inno, seguono quella traiettoria,
di un povero girovago...Qualcuno
narrò la storia. Le foschie
dell'inenarrabile, fecero abboccare
il guizzo del platonico cosmonauta...
Il ghiaccio, rende cristallo, la sparizione
di un subbuglio da traffico cittadino.
Il tuo volto argenteo tra la folla.
Un ultimo sguardo, ed il circolo
oltre il muro.Oltre l'angolo. Ti amo.
Vivo di questa ricerca. Ogni notte
aspetto la mezzaluna, per comporre
le odi alla fanciulla triste che compì
il giro, oltre il balcone, verso le
nuove spiagge di sabbie bianche
e stelle rosse di salsedine, odorose
ed ammalianti."
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Frammento tratto da un mio recente componimento che ha per titolo "Il tuo viso nell'infinitesimale istante: La fanciulla misteriosa."
"...Ti ho persa, rincorrendo le penombre.
Nella foschia densa di pieghe di mattoni
e selciati autunnali,percorro quel viale
che sopraggiunse. Spaventato, piango
dell'ultimo bacio,e delle tue lacrime fuse
alle mie.Le nostre rugiade, in cristalli.
Su visi, il ciak di un addio.L'ultimo.
Proseguo. Lì.Il viso verso il terreno.
Eccolo il circo. Ecco la tensostruttura,
irradiata dai balli di clown ormai intristiti.
L'anfiteatro e l'arena di un urlo fatto
già inno, seguono quella traiettoria,
di un povero girovago...Qualcuno
narrò la storia. Le foschie
dell'inenarrabile, fecero abboccare
il guizzo del platonico cosmonauta...
Il ghiaccio, rende cristallo, la sparizione
di un subbuglio da traffico cittadino.
Il tuo volto argenteo tra la folla.
Un ultimo sguardo, ed il circolo
oltre il muro.Oltre l'angolo. Ti amo.
Vivo di questa ricerca. Ogni notte
aspetto la mezzaluna, per comporre
le odi alla fanciulla triste che compì
il giro, oltre il balcone, verso le
nuove spiagge di sabbie bianche
e stelle rosse di salsedine, odorose
ed ammalianti."
venerdì 14 dicembre 2007
La riflessione e la clessidra: l' atto del tempo
"Commistioni ed interferenze tra cinema, teatro, e tv: ruoli, identificazioni, ed illusioni dello spettatore di oggi." Questo è il titolo della tesi di laurea, che ho discusso oggi a Roma, presso il museo dell'arte classica dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza". 108/110 è stato il voto finale, e tante le emozioni che si susseguono e che si sono susseguite. Di base, non ho l'intenzione di celebrare assolutamente la dignità dottorale attraverso auto celebrazioni, questo ruolo, questa farsa, la lascio ad altri personaggi. Più che altro considero il conseguimento di questa mia laurea, come il raggiungimento di un piccolo obiettivo di stampo esistenziale. Per il sottoscritto, erroneamente iscrittosi all'Istituto tecnico per Geometri (riportando in tutte le materie umanistiche la media dei voti relativi al 10) questa "diversificazione" parcellizza ed invera non tanto la qualifica di dottore nella etimologica evocazione di stampo storico e latino, ma piuttosto la trasposizione di anni da ginnasio.
Per il resto, non posso omettere uno dei particolari che oggi mi ha più colpito:un personaggio di spicco (conosciuto più o meno da tutti coloro i quali visitano questo blog) ha fatto la sua apparizione nella penombra omerica dell'aula adiacente la Gipsoteca. Lui. Aurelio. Un grande amico, che continuo a ringraziare anche in questa sede, formale nella sua costipata ed inverosimile scansione ed auto digressione, oltre i confini, oltre le soglie dello spazio e del tempo.
Per il resto, non posso omettere uno dei particolari che oggi mi ha più colpito:un personaggio di spicco (conosciuto più o meno da tutti coloro i quali visitano questo blog) ha fatto la sua apparizione nella penombra omerica dell'aula adiacente la Gipsoteca. Lui. Aurelio. Un grande amico, che continuo a ringraziare anche in questa sede, formale nella sua costipata ed inverosimile scansione ed auto digressione, oltre i confini, oltre le soglie dello spazio e del tempo.
martedì 11 dicembre 2007
A rileggerci...
"...So che molti, molti, molti personaggi, non vivono senza leggere questo blog. La cosa mi lusinga oltremodo davvero. Vi ringrazio di cuore. Ad ogni modo, sappiate che non ho davvero tempo per occuparmi di questa mia trasposizione on-line. Di fatti, il 14 c.m., conseguirò la laurea in Lettere.
Una tappa ormai, se penso che l'avrei potuta conseguire ben prima, se solo non mi fossi cimentato in varie attività giornalistiche."
Un saluto ai fedelissimi ed alle fedelissime.
sabato 8 dicembre 2007
Questa è un'avvertenza...
Si pregano i vari "commentatori anonimi", di contattare il sottoscritto tramite e-mail, se hanno proprio qualcosa da dire...o se hanno "frecciatine" da fare, pensando che la loro identità non sia nota... Questo blog, è uno spazio incentrato sul libero pensiero, e sulla libera trasposizione artistica. Per tanto, così come è già stato fatto, eventuali commenti che non risultino essere confacenti con gli intenti di questa "esposizione" on line, saranno eliminati.
Grazie,
Cordiali saluti
Grazie,
Cordiali saluti
venerdì 7 dicembre 2007
La scoperta: Plutarco ed il fascino dell'antico
"...L'autore della colossale opera " Le Vite Parallele", attraverso la quale vengono esposte le doppie biografie di ben 24 personaggi di spicco, ( una di queste andò perduta, o almeno così affermano gli studiosi) continua a stupire sempre più il pubblico di lettori che nonostante le diversificazioni spazio temporali, analizzano con interesse i nodi tematici che estrapolabili attraverso lo studio, rischiarano la tradizione fatta letteratura dell'antichità...D'altro canto al fondamentale apporto di tipo culturale, filologico, e contenutistico, oltre che filosofico, artistico e scientifico, si interessarono anche altri grandi autori della storia: Petrarca e Shakespeare... Nel contempo, per quanto mi riguarda, in un antico sito archeologico, resto a dir poco estasiato nella contemplazione di alcuni graffiti, risalenti all'età del bronzo, che appaiono su di alcune lastre... e su di un sarcofago. Tra i tanti libri mi prefiggo di trovare il tempo di analizzare ancor meglio il "De Iside et Osiride", sempre di Plutarco di Cheronea."
martedì 4 dicembre 2007
I luoghi del silenzio
"A mio avviso, entra in gioco una poeticità intrinseca ai c. d. "luoghi del silenzio" (le amiche del Dipartimento di Italianistica e Spettacolo capiranno)...Le biblioteche della Sapienza sono di fatti, il luogo naturale di supporto informativo e cognitivo alla didattica e alla ricerca superiori. Alcune di esse vantano una tradizione più che centenaria. Lo sforzo organizzativo per migliorare e potenziare l'accessibilità ai luoghi dove si svolge la massima parte delle attività di studio e di ricerca è rivolto in modo non secondario anche alla prestazione di servizi digitali, virtuali e interattivi. Specifici archivi istituzionali della Sapienza diffondono online le pubblicazioni elettroniche dei suoi ricercatori e le tesi di dottorato dei suoi studenti. Il Vrd (virtual reference desk), sportello virtuale delle informazioni, fornisce una guida nella ricerca di risorse di rete e nei servizi offerti dalle biblioteche della Sapienza per studenti, ricercatori, docenti e tutti coloro che siano alla ricerca di informazione e di conoscenza...Una delle location che più mi ha ammaliato, è senz'altro quella della Angelo Monteverdi, al terzo piano...Il resto è un sussidio ed una lavagna, dinanzi al puzzle lunare di un sorvegliante..."
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