"Commistioni ed interferenze tra cinema, teatro, e tv: ruoli, identificazioni, ed illusioni dello spettatore di oggi." Questo è il titolo della tesi di laurea, che ho discusso oggi a Roma, presso il museo dell'arte classica dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza". 108/110 è stato il voto finale, e tante le emozioni che si susseguono e che si sono susseguite. Di base, non ho l'intenzione di celebrare assolutamente la dignità dottorale attraverso auto celebrazioni, questo ruolo, questa farsa, la lascio ad altri personaggi. Più che altro considero il conseguimento di questa mia laurea, come il raggiungimento di un piccolo obiettivo di stampo esistenziale. Per il sottoscritto, erroneamente iscrittosi all'Istituto tecnico per Geometri (riportando in tutte le materie umanistiche la media dei voti relativi al 10) questa "diversificazione" parcellizza ed invera non tanto la qualifica di dottore nella etimologica evocazione di stampo storico e latino, ma piuttosto la trasposizione di anni da ginnasio.
Per il resto, non posso omettere uno dei particolari che oggi mi ha più colpito:un personaggio di spicco (conosciuto più o meno da tutti coloro i quali visitano questo blog) ha fatto la sua apparizione nella penombra omerica dell'aula adiacente la Gipsoteca. Lui. Aurelio. Un grande amico, che continuo a ringraziare anche in questa sede, formale nella sua costipata ed inverosimile scansione ed auto digressione, oltre i confini, oltre le soglie dello spazio e del tempo.
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3 commenti:
Complimenti e... sempre W LUI!!!
Grazie Enzo. Sai, mi viene da pensare che effettivamente sei l'unico col quale i contatti non si sono interrotti, da un ventennio...
Grazie!
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