sabato 4 agosto 2007

Una risposta ti uccide.

"...Ci sono risposte che non raggiungono la percezione. Ci sono risposte che non riescono in maniera perentoria, ad erompere. Ci sono risposte che fluttuano, galleggiano, serpeggiano...Ci sono risposte che coesistono accanto a noi. Le sentiamo vicine. Si materializzano proprio a fianco dei nostri desideri che sopiti, muoiono, lasciandoti solo a meditare un suicidio.Ci sono risposte che raccogli per strada. Un po per ingannare il tempo. Un po per dar vita ad un vaniloquio che possa diversificarsi dai tanti monologhi che hanno specchiato un'oscura metà del tutto stilizzata.Ci sono risposte che leggi nello sguardo di una donna. Queste, ad esempio ti straziano. Ti uccidono lentamente. Il lume della ragione, è un'Itaca le cui particolarità sono inenarrabili...Ci sono risposte che ti svegliano nel sonno. Ti lasciano come un moribondo che ha perso la strada. Come un accattone che sogna al di sotto di una palma, per fuggire dallo sguardo dei testimoni del mezzogiorno.Come un cane che ha deciso di seguire i ciottoli e le sabbie, bagnate, ancora umide...accarezzate da acque cristalline che sfiorarono il corpo di quella dea per la quale ho deciso di compiere un giro, l'ultimo, prima di specchiarmi nelle acque di un pozzo.Un pozzo che magari mi farà compagnia. Anche quando, come al solito, di me non resterà che la volontà di essee dimenticato. L'imperativo categorico di assoluticizzare il conformismo, per sminuire l'inutile fatto menzogna, agli occhi di molti, sacrilega.Del resto, ci sono risposte che non giungeranno mai alla tanto agognata percezione...Ci sono risposte che valgono per i sordi,altre che valgono per i ciechi.Altre che per i muti sono essenziali ed avvinghiate al ramo dell'essere.Ci sono risposte che nella fattispecie mi hanno già ucciso. Davvero...Risposte che non pensavo di dover analizzare...che consideravo troppo lontane e praticamente eterogenee da impedire una traversata. Intanto la mappa stellare affastella, coagula e traccia quei sentieri ch esistono ed aprono alcuni, ma forse tutti, ta gli orizzonti. Si dice che un' isola è spesso il luogo ideale per un approdo. Per chi ha paura, e non riesce più a vivere. Per chi vuole salvare il salvabile, e trema consapevole di causare danni irreparabili, ma che, se si dovessero avviluppare (e spero propro di no) indubbiamente non saranno nati intenzionalmente, grazie all'estro che ormai è stato spazzato via..."
-Una spiaggia...interno-sera- Isolamento silenzioso, dramma di un tipo nervoso. Se ne sta zitto, pensando che non dovrà più guardare gli occhi di "lei" ma quelli del soffitto, in questo ennesimo subaffitto...Eccolo lì l'indomani, è ancora zitto...-

Nessun commento: