domenica 29 luglio 2007

Le aguzze delimitazioni dell'esistenza che spazia nell'inconsapevolezza?





TUTTO CALIBRATA: "I VERSI DI TUTTE LE CALIBRATE, DI TUTTE LE PIANE, RECITATI NELLA PIANA PER TUTTI GLI ALFIERI DI TUTTE LE CALIBRATE".


-PRIMO CONTRIBUTO-


- Come nella migliore tradizione, essendo divisi tra l'immortalare immagini su di uno schermo che sostanzialmente non è nostro, e la carambola di elucubrazioni cinte e circoscritte da elzeviri localizzati durante l'avanzata dei vari anfitrioni dell'oggi, non resta che rielaborare ed ancora una volta trasporre quei frammenti che minuziosamente sono stati in un certo qual modo "fusi" al "moto dell'anima" che pellegrina sorride, canta, gioisce, guarda, contempla, ed osserva attraverso la lente dello scetticismo e del comportamento schivo...-


AGUZZE DELIMITAZIONI.


Nel chiarore lunare, ho perso i tuoi occhi,
ed invano tra le nebbie voglio scorgere
la tua mano.

Un tetro albero riflette e delimita i contorni
di quella tua paura. Con lo sguardo che penetra
le nebbie mai stratificate, eccoli.
Eccoli i corvi.
Quasi presenti nell'assenza di un subaffitto
di camere oscurate da persiane distrutte.

Percorrendo marciapiedi di immondizie ed erbacce ,
sfugge la considerazione già desunta e non persa
vicino a pensiline abbandonate e distrutte.
Non una fanciulla attende gli autobus della consuetudine.
Non un bimbo a giocar tra i prati delimitati e sconfinati.
Non un anziano, a rimirar su di una soglia.
Non una coppia dinanzi all'incanto di un rosso tramonto
costellato da brezze di pini di salsedine.
Non una famiglia tra le risa, le luci, i colori, di giostre
di fine estate.
-Non un amore laggiù.- In quel deserto sconfinate distese di nulla.
Qualcuno osserverà nella notte senza luna la vuota culla.

Il cosmo e le ragioni. Si interroga l'effettivo dinanzi all'avanzata.
Il nulla non risparmia i cumuli di rifiuti.
Quella curva da cavalcavia. I tralicci.
Dinanzi ti ritrovi vuote vie.
Eco di un carion. E' questa la vita forse,
che danza con la scura dama?
I cocci di bottiglie. Una muraglia lucida e lunare.
Un boato fatto assurdità e alcool.
Al di là della staccionata mi ritrovo.
Intravedo via Fiumarella.


Danilo Saddi

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